Un via libera senza scossoni e senza ricorrere alla fiducia. Così il governo ha incassato ieri alla Camera lok alla Finanziaria 2009. La manovra ha superato il primo giro di boa parlamentare con 295 sì e 241 no, quasi nella stessa versione licenziata dal Consiglio dei ministri a settembre. Sì è evitato così il consueto «assalto alla diligenza» che caratterizzava le scorse manovre costringendo il Parlamento a estenuanti sedute e interminabili dibattiti.
Pochissime le novità apportate al ddl dal passaggio a Montecitorio. La Finanziaria, oltre a fissare il livello massimo del saldo netto da finanziare per il triennio 2009-2011, contiene una serie di proroghe per sconti e agevolazioni fiscali. Dalle detrazioni Irpef per gli asili nido, la formazione docenti e gli abbonamenti metrobus alle agevolazioni per lagricoltura, lautotrasporto e le ristrutturazioni edilizie. La manovra stanzia anche 2,8 miliardi per i contratti del pubblico impiego a partire dal 2009.
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