Canavero «Gli studenti? Vogliono solo laurearsi. Alla politica non ci pensano»

La possibilità di esprimere le proprie idee e di studiare deve essere garantita a tutti. Nessuno escluso. «Chi impedisce la libera attività è dalla parte del torto, indipendentemente dalle ragioni. La violenza è sempre condannabile». Docente di storia contemporanera all’Università degli Studi, il professor Alfredo Canavero è convinto che i fatti della libreria Cusl siano opera di pochi ideologizzati. Niente a che vedere con quello che accadeva trent’anni fa. «Allora c’era una politicizzazione di tutti. Oggi invece c’è la spoliticizzazione della maggioranza dei giovani. Che sono assolutamente estranei a questioni ideologico-politiche. Vogliono solo studiare e cercare di laurearsi nel minor tempo possibile. E tutto ciò che li rallenta è visto come un fastidio». Racconta il professore che nei corridoi della Statale hanno appeso dei volantini, pro e contro la vicenda. «Un tempo si sarebbe fatto a gara per strapparli. Ora non c’è interesse nel farlo».

Eppure i due ragazzi dei centri sociali, arrestati dopo la manifestazione di martedì scorso e rilasciati l’altro giorno, sono stati acclamati dai «compagni» come degli eroi. «L’apologia di reato è un reato a sua volta. I giovani devono imparare che c’è sempre una conseguenza alle proprie azioni. Buone o cattive che siano».

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