«Canto il pop in luoghi storici perché amo Beethoven e gli Stones»

Sessant’anni e non sentirli, inventandosi sempre nuove avventure. «Così anche la routine della tournée ogni volta ha un nuovo fascino - per questo ho deciso di cantare in luoghi importanti dal punto di vista storico, naturale e paesaggistico. Natura e musica sono in simbiosi e questi concerti mi comunicano ogni volta nuove suggestioni. Infatti cambio scaletta se suono in Sardegna, a Taormina o sulla spiaggia di Sabaudia, a seconda delle immagini che i vari posti m’ispirano. Non è un atteggiamento snob, io amo anche i concerti in piazza dove viene tanta gente gratuitamente e se ne può andare quando vuole. Ma cantare all’Arena di Verona ha un grande significato simbolico». E poi ad ottobre iniziano le prove per la tournée con l’orchestra sinfonica.

Anche qui, i teatri scelti sono quelli della grande tradizione italiana. «Da La Fenice al San Carlo di Napoli, per avvicinare la canzone di oggi e la cultura tradizionale. Perché nella mia storia ci sono Beethoven, Nina Simone e i Rolling Stones».

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