Il caso La Spezia I quattro Gatti litigiosi del Pdl

di Ferruccio Repetti

Hanno la stessa tessera in tasca, quella del Pdl. E si vogliono un bene da morire. Purché a morire - politicamente, è chiaro - siano gli altri. È quanto fanno a gara di dimostrare certi esponenti politici dello Spezzino, anche di consumata esperienza, che scalpitano, sgomitano, spingono, urlano, ma soprattutto, anzi quasi sempre, nei confronti dei colleghi di partito. Per loro, sembra che i «nemici» - sempre politicamente parlando -, gli avversari da battere, siano quelli che remano a fianco, piuttosto che quelli che remano contro. A remare contro, in effetti, ci pensano loro. L'indimenticabile e indimenticato Giuseppe Marzari diceva, in dialetto sferzante, che, per alcuni, «è più caro succhiare un chiodo, 'na stacchetta, che mangiare ravioli». Questo ritorna in mente, quando si leggono e si sentono «certe cose».
Fuori di metafora: facciamo i nomi.

E partiamo da Giacomo Gatti, già brillante assessore regionale della giunta Biasotti, poi pluricandidato (plurisconfitto) alle elezioni europee e al Parlamento, oggi consigliere comunale alla Spezia e vicecoordinatore provinciale del Popolo della libertà. Ebbene, è lui che convoca una conferenza stampa per parlare del trasferimento dell'acceleratore lineare dall'ospedale Felettino a Sestri Levante. (...)

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