«Ci mancava solo questo: adesso un clandestino che vive in stato di emarginazione sociale può uccidere liberamente, tanto gli saranno concesse le attenuanti». Così il presidente dei senatori della Lega Nord, Roberto Castelli, commenta la decisione della prima sezione penale della Corte di Cassazione che ha bocciato il ricorso del Procuratore generale della Corte d'Assise di Milano che si era opposto al riconoscimento delle attenuanti generiche ad un ventenne clandestino condannato a 17 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio e rapina. Nel novembre del 2003 l'imputato uccise un ragazzo italiano con efferatezza.
«Finora un immigrato irregolare in Italia poteva spacciare liberamente o vendere merce contraffatta senza licenza - continua l'ex Guardasigilli - ma ora dalla decisione della Cassazione si evince che un clandestino che vive in una situazione di emarginazione sociale, conseguente allo strato di clandestino, e di arretratezza culturale può anche ammazzare, tanto gli daranno uno sconto di pena. Un teorema sconcertante».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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