Cemento e ferro scadente per le abitazioni recenti

Per diversi giorni si è parlato solo della sabbia di mare con cui sarebbero stati costruiti i pilastri delle case dell’Aquila. Fosse vero, la sabbia «alla salsedine» con gli anni avrebbe contribuito a indebolire le strutture e a renderle cedevoli sotto la spinta del terremoto. Una notizia che però, secondo diversi tecnici, avrebbe ben poco fondamento: con tutte le cave aperte intorno all’Aquila, andare a prendere la sabbia fino al mare sarebbe un controsenso. Questo però, non vuol dire che i palazzi della città siano stati costruiti a regola d’arte. Naturalmente gli inquirenti dovranno distinguere: ci sono edifici costruiti prima dell’approvazione delle norme anti sismiche, altri talmente antichi da essere di parecchio precedenti all’invenzione del calcestruzzo.

Chi scava tra le macerie però, ha già segnalato che ci sono palazzi in cui il cemento si sbriciola un po’ troppo facilmente e altri in cui i ferri dei pilastri si sono sfilati senza offrire alcuna resistenza alle scosse. Il dubbio da chiarire, insomma, è se in alcuni palazzi sia stato usato cemento «annacquato» e ferro scadente.

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