CERVIA E LA LIGURIA DEGLI EX OKKUPANTI

CERVIA E LA LIGURIA DEGLI EX OKKUPANTI

Caro Massimiliano, ho avuto la fortuna, prima di approdare in Liguria, (a Portovenere, dove oggi vivo e lavoro) di essere nata a Rimini e di avere poi abitato e studiato a Milano fino alla maturità conseguita alla scuola tedesca dove, come a Londra, si portava il grembiulino. Ho fatto questa premessa, prima di inserirmi nel nuovo tema del giornale «l'esempio di Cervia», perché la Liguria è terra unica e bellissima, ma piuttosto ostica del punto di vista dei rapporti personali e per viverci meglio, per integrarsi, occorre aver maturato esperienza e sensibilità. Le persone sono chiuse, ancora arroccate sulle mura per contrastare i pirati, i commercianti amano incassare con il mugugno e gli amministratori… provengono dalla pubblica amministrazione. Non è un gioco di parole, ma hanno fatto soltanto quel lavoro.

La gavetta è iniziata a scuola, dove più che studiare hanno gestito okkupazioni, poi il partito li ha piazzati nelle municipalizzate o nei comuni a fare gli assessori e poi i sindaci, ecc... Non è colpa loro, se non conoscono (...)

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