Chiavari manda a casa il sindaco in un’ora

Maria Vittoria CascinoChiavari. Solo un'ora di consiglio e 13 voti per sfiduciare il sindaco Sergio Poggi e tornare alle urne a maggio. Con la Margherita che sceglie di mandare a casa il sindaco perché «Chiavari voleva un futuro diverso». Un martedì sera da leoni ingabbiati. Sala gremita e l'amaro calice sorbito fino in fondo. Poggi, solo, che scorre l'elenco del «fatto» e l'ultimo appello a cadere nel vuoto. La parola a Vittorio Agostino, Chiavari avanti così, che attacca: «la peggiore amministrazione dal '45 in poi, un'esperienza piena di false promesse. Ancora stasera l'ennesima presa in giro». Tre minuti a testa per lucidare la sfiducia. Emilio Cervini, capogruppo Fi, lo archivia come un gioco delle parti e riferisce in aula il malessere della città: «Se si va a casa è perché il consiglio dà voce alla gente di Chiavari». Gli fa eco Francesco Tappani, Chiavari moderata, che batte sull'handicap iniziale: «Mancavano i presupposti perché questa coalizione funzionasse». Paolo Uccelli, Obiettivo Chiavari, lo considera il giusto epilogo, «che poteva evitarsi se qualcuno della maggioranza avesse preso una posizione forte». Poi l'affondo della Margherita ad un Poggi sempre più solo. Risoluto Alessandro Monti nella coerenza: «Abbiamo tradito i nostri elettori sulla partecipazione». Monti, Giovanna Devoto e Biagio Marchello rifiutano di «tirare a campare per un altro anno» e alle 22.20 votano la sfiducia. Poggi incassa. È tirato: «buttare via così i mesi che abbiamo davanti», ma nessuna intenzione di ributtarsi nell'agone: «Preferisco dedicarmi a volontariato e cultura».
Sul futuro: «I chiavaresi devono decidere se essere sudditi o protagonisti». Strette di mano per Agostino. Scontata la domanda sulla sua candidatura a sindaco: «Devo rifletterci, non sempre si è gratificati per il lavoro che si svolge». Tutti a casa, si ricomincia. La Margherita torna in conferenza a motivare la scelta per ricominciare e convincere: «il sindaco s'è presentato in consiglio senza proposte -esordisce Sabrina Devoto, coordinatrice Margherita di Chiavari. E comunque dal 5 gennaio Poggi ci ha convocato solo il 30. Un po' tardi direi». Sulla sfiducia Monti insiste: «L'abbiamo votata perché la mozione della minoranza ricalcava il nostro comunicato». Confermano l'assenza di strappi con il coordinamento regionale (che aveva spinto sulla ricomposizione) e annunciano un lavoro intenso, soprattutto attraverso i Circoli (che aggregano i non iscritti al partito), su programma forte e persone credibili. Monti auspica un passo indietro dei partiti per una lista civica frutto della partecipazione. Giochi aperti. Sulla scelta della Margherita il commento di Michele Scandroglio, coordinatore regionale di Fi: «Hanno dimostrato nei confronti degli impegni assunti una coerenza e correttezza cui va dato atto».

E su Agostino che sta riflettendo se candidarsi? «Sappiamo che Fi e An, a livello cittadino, in questi anni di opposizione hanno intrattenuto ottimi rapporti con la minoranza dell'ex sindaco Agostino. Occorrerà verificarne la disponibilità estendendola al resto della Cdl che è concorde sulla Liguria nel sostenere candidati moderati».

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