da Milano
«Spiacenti, non riusciamo a frenare». I manovratori del boom cinese si arrendono: lobiettivo di contenere questanno la formidabile espansione economica all8%, non verrà centrato. Unammissione, quella del governatore della Banca di Cina, Zhou Xiaochuan, che ben poco devessere piaciuta ai rappresentanti del G7 riuniti a Essen, in Germania. Soprattutto agli Stati Uniti, che da tempo si battono affinchè Pechino rivaluti lo yuan, considerato da Washington uno strumento di concorrenza sleale. Zhou si è detto favorevole a un apprezzamento della moneta nazionale («Poichè aumenta la capacità delleconomia cinese di assorbire un tale cambiamento, un tasso valutario più flessibile ed elastico è appropriato», ha detto), ma si è ben guardato dallindicare i tempi necessari per avviarne il processo. Il nodo, in fondo, sta tutto qui.
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