Il cognome non gli piace, perseguita la moglie

Quella presa in giro non le sopportava più: tutta colpa di un cognome, che, diciamo la verità, non è nemmeno così brutto. Ma ditelo al signor Pomodoro, che diventava rosso non appena doveva pronunciare le generalità. Così questo signore di 57 anni ha cambiato cognome, e ha cercato di imporre il cambiamento anche al figlio perseguitando e minacciando la moglie e il primogenito. L’ex signor Pomodoro era stato però processato e condannato a sette mesi per violenza privata, mentre era stato assolto dal reato di maltrattamenti in famiglia. Ieri, i giudici della Corte d’appello di Genova hanno confermato l’assoluzione e dichiarato prescritto il reato di violenza. La vicenda risale al 2003, dopo la nascita del primo figlio. È in quell’anno che l’uomo cerca di costringere la moglie a registrare il piccolo con il cognome della donna. Al rifiuto di quest’ultima, l’imputato inizia una vera e propria persecuzione: appostamenti sotto casa, pedinamenti a piedi e in auto, minacce e insulti.

Un’ossessione secondo il pubblico ministero Biagio Mazzeo, che aveva seguito le indagini in primo grado. La persecuzione aveva spinto la donna a denunciare l’uomo. In primo grado, Pomodoro era stato condannato a sette mesi.

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