Colaninno non pagò consulenze d’oro

Da dove arrivano i 48 milioni di euro del conto di Giovanni Consorte per le sue consulenze nell’affare Telecom? Ieri, in un articolo (che prendeva spunto da una recente inchiesta del Diario) abbiamo erroneamente scritto che l’erogatore del pagamento fosse Roberto Colaninno, mentre da settimane scriviamo (è acclarato) che la consulenza arrivò attraverso l’Hopa di Emilio Gnutti. Ce ne scusiamo con Colaninno. Quanto al ruolo del Tesoro nella vicenda Telecom, secondo Diario, nell’assemblea convocata da Franco Bernabè per opporsi alla scalata del gruppo, ad essere determinante fu il venire meno del 2 per cento del pacchetto azionario controllato appunto dal governo, attraverso il ministero del Tesoro.

In realtà all’assemblea si sarebbe presentato il 22,8 per cento del capitale ordinario: la quota del 2,29 per cento posseduta dal fondo pensioni di Bankitalia non sarebbe dunque stata «determinante» per raggiungere il quorum. Il giorno prima erano stati depositati certificati di partecipazione del 33,5 per cento di capitale; quindi perché vincesse Bernabè avrebbero dovuto votare a favore quasi tutti.

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