Comiche finali Caso Ruby, il Pd chiama in causa i servizi segreti

Non bastava il coinvolgimento di poliziotti, magistrati, consiglieri regionali, belle ragazze italiane e straniere, giornalisti di fama e manager dello spettacolo. A quel fogliettone nazionalpopolare che è ormai diventato il «caso Ruby» mancava un elemento indispensabile a ogni scandalo patrio, vero o falso che sia: il coinvolgimento dei servizi segreti. Poco male. A chiudere la falla a tempo di record ha pensato un deputato del Pd, Ettore Rosato, componente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica. Detto in soldoni quello che controlla gli 007 nostrani.

Così con malcelato orgoglio Rosato ieri ha annunciato all’agenzia Ansa che domani mattina, a inizio seduta, porrà «la questione di chiedere con urgenza al presidente del Consiglio di relazionare al Copasir per spiegare sia l’eventuale abuso di potere» nella vicenda della giovane marocchina, sia il ruolo degli uomini della scorta del premier, che - ha sottolineato Rosato - sono dipendenti dei servizi segreti.

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