Commercialisti Siciliotti: «Il nostro decalogo antievasione»

«No alla vessazione dei contribuenti, sì al decalogo antievasione»: è il messaggio lanciato dal presidente Claudio Siciliotti all’assemblea nazionale dei commercialisti. Il pacchetto di proposte è ricco: si va dalla richiesta di un riequilibrio della tassazione tra redditi patrimoniali e da lavoro, alla rimodulazione degli effetti distorsivi prodotti dall’Irap sulle imprese, alla drastica riduzione della giungla di detrazioni, deduzioni, regimi speciali e sostitutivi, a un utilizzo di redditometro e spesometro che preveda un mediatore tra Agenzia delle entrate e contribuente. Fino alla costruzione di una piattaforma informatica che consenta ai contribuenti di avere adempimenti minimi e, infine, il ricorso a mezzi di pagamento tracciabili anche per le transazioni sotto i 3.600 euro. Il presidente Siciliotti ha anche sottolineato la «pesantissima» situazione provocata dai ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione che, nel 2010, sono costati alle imprese 1,9 miliardi, secondo uno studio realizzato da I-Com (Istituto per la competitività).

Ma non è tutto: buona parte di quel conto (1,6 miliardi) è pagato da tutta la collettività. Quando lo Stato «cattivo pagatore» trasferisce il problema della liquidità ai fornitori, infatti, li costringe ad approvvigionarsi sul mercato finanziario a costi nettamente superiori a quelli sostenuti normalmente.

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