Il Corpus domini fa «saltare» le coppie di fatto

Sono passati quarant’anni sotto i ponti. Ma chissà che direbbero quanti negli anni Settanta lo chiamavano «Stalin Mao Brandirali». Prima di essere folgorato sulla via di Damasco (e di Cl), il consigliere di Fi Aldo Brandirali era il leader di «Servire il popolo», celebrava le «unioni maoiste», sosteneva che «i matrimoni si realizzeranno davanti al popolo, discutendo con esso i motivi». L’opposizione ieri ha riso per non piangere quando Brandirali, alle 18.30, ha chiesto di «sospendere la seduta per permettere ai consiglieri di partecipare alla processione del Corpus Domini con il cardinale Dionigi Tettamanzi» alle ore 20. Niente di male. Peccato che all’ordine del giorno c’era quella che la prima firmataria Ines Quartieri del Prc chiama ormai «la mozione maledetta, continua a saltare»: chiede al consiglio comunale di introdurre il registro per le coppie di fatto, e visti i numeri in aula, sarebbe facilmente arrivato l’ok. «Spero non si stia mescolando sacro e profano», ha detto la Quartieri.

«Basta con l’uso strumentale della religione», attacca Maurizio Baruffi dei Verdi. Giuseppe Landonio della Sinistra democratica provoca: «Manca un’ora e mezza, non bisogna prenotare il posto, iniziamo a discutere comunque». Niente da fare.

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