Così Benigni sferza il potere: un film dal romanzo di Dario

Metti una sera a chiacchierare (al «Cenacolo» di Marco Antonellis a Fregene) l’ex segretario del Pd Dario Franceschini (nella foto a destra) con lo scrittore Vincenzo Cerami (già ministro ombra del Pd ai Beni Culturali). Prevedibile il bersaglio del dotto conciliabolo: Silvio Berlusconi. E invece no. L’altra sera la chiacchierata tra i due notabili democratici ha riguardato un vero e proprio guru della sinistra italiana: Roberto Benigni (a sinistra). Lo spunto lo ha dato il nuovo libro di Franceschini, il romanzo Daccapo (Bompiani, 220 pagine, 15 euro). Cerami ha raccontato che Benigni ha letto l’ultima fatica letteraria del capogruppo alla Camera. L’ha stroncata in chiave anti Casta? Macché, gli è piaciuta, anzi. Il piccolo diavolo avrebbe anche detto che bisognerebbe farne un film.

E qui la stangata a Benigni, con Cerami che sottolineava come non è vero che scrittori, attori e artisti vari vivono e lavorano grazie all’antiberlusconismo, ma che «il problema vero è che il nostro cinema non riesce a raccontare il presente come invece facevano i registi del passato...».

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