In 5 anni incassati oltre due milioni di euro: bufera sui rimborsi del rettore di Messina
3 Ottobre 2023 - 18:35Salvatore Cuzzocrea accusato da un compenente del senato accademico che ha notato anomalie consultando consultando gli atti dell’amministrazione trasparente

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Oltre due milioni di euro incassati come rimborsi dal rettore dell'Università di Messina Salvatore Cuzzocrea in cinque anni. A denunciarlo è stato Paolo Todaro, componente del senato accademico messinese, che con una lettera ha informato i ministri dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il collegio dei revisori dei conti dell’ateneo.
Cuzzocrea, professore di Farmacologia e rettore dell’Università, è accusato di aver ricevuto circa “40.324,44 euro al mese”, ovvero “1.920,21 euro al giorno, esclusi i sabati e le domeniche”. Todaro ha notato l'anomalia consultando gli atti dell’amministrazione trasparente del sito dell’ateneo (guarda qui). Durante i suoi cinque anni di rettorato, nel periodo tra il 2019 e il 2023, Cuzzocrea ha incassato per l'esattezza ben "2.217.844 euro euro".
I rimborsi milionari riguardano soldi spesi per materiali, per attività di ricerca e di laboratorio, giornali e riviste, manutenzione ordinaria e riparazioni di attrezzature, carta, cancelleria e stampanti, missioni e trasferte, servizi di rappresentanza, quote di associazioni e altro ancora tra cui “servizi non altrimenti classificabili” che potrebbero rappresentare qualsiasi tipologia di spesa.
Intervistato dal fattoquotidiano.it, Todaro ha spiegato che “la voce che assorbe la parte più significativa delle risorse è relativa ai materiali per attività di ricerca e di laboratorio durante tutto il periodo 2019-2023, i pagamenti complessivi sono oltre 1 milione e 500mila euro, che equivale al 70% dei rimborsi totali effettuati a vantaggio del rettore Cuzzocrea".
La denuncia arriva a pochi mesi dalle elezioni accademiche. Il rettorato di Cuzzocrea (figlio d'arte: il padre Diego è stato rettore della stessa università dal 1995 al 1998) terminerà il prossimo 17 aprile, dopo sei anni caratterizzati da tante inaugurazione di nuovi spazi e corsi di laurea ma anche polemiche per la gestione dei fondi universitari. Alla lettera di Todaro - datata 8 settembre - ha già fatto seguito la risposta dei revisori dei conti, i quali promettono di dare "corso ai dovuti accertamenti, nei limiti delle proprie istituzionali competenze, precisando che le spese dell’Ateneo sono oggetto di costante monitoraggio, sia in sede di verifiche trimestrali di cassa sia di accertamenti prodromici all’approvazione dei documenti di bilancio".
"È tutto regolare, è la solita macchina del fango", si è difeso dalle accuse il rettore. "I revisori hanno già risposto ed il Ministero pure. Sono fondi per la ricerca scientifica - ha poi continuato - l'entità dei rimborsi è legata all’entità della ricerca: 261 pubblicazioni in cinque anni, oltre 20 professori, altrettanti dottorandi e assegnisti nel gruppo. Tutte attività accertate e rendicontate, rimborsate non con fondi dell’Ateneo ma in conto terzi per la ricerca. Cioè attraverso privati che finanziano l’attività di ricerca svolta come docente, e non come rettore - ha infine concluso - una attività riconosciuta da Stanford tra le prime al mondo".
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