Cronache

Adesso gli immigranti spendono i nostri soldi nelle sale da gioco

Per fare i soldi facili i profughi spendono gli aiuti dello Stato italiano nelle sale scommesse, in gratta e vinci e giocate su internet

Adesso gli immigranti spendono i nostri soldi nelle sale da gioco

Basate entrate in una sala scommesse per trovarli. Nella provincia di Cremona in questi giorni stanno aumentando le segnalazioni sulla presenza di profughi aiutati dallo Stato nelle sale dove si punta. Avete capito bene, gli extracee tentano la fortuna utilizzando quei due o tre euro al giorno che ricevono per le puntate: scommesse di calcio, gratta e vinci e quando capita anche qualche giocata sui siti internet che emulano le attrazioni di un casino'. A Cremona per esempio, un bel numero di migranti arrivati negli ultimi mesi dall'Africa, dopo aver affrontato il "viaggio della morte" in condizioni disperate e disumane, non ha resistito alla tentazione del gioco. Forse la strada più facile per raccattare subito qualche soldo, che, in caso di vincita, andrebbe nelle mani dei prossimi trafficanti per raggiungere il nord Europa. Certamente non si parla di grosse puntate, di grandi vincite, ma quello che pesa come un macigno e' l'aspetto morale. Pensare che i soldi dati dallo Stato italiano finiscano in gratta e vinci o sale da gioco fa male, perché anche se si tratta di pochi spiccioli per immigrato, a fare la quantità e' la somma di profughi arrivati e in arrivo.

Derubati di tutto dai trafficanti cercano disperatamente soldi nell'immediato per raggiungere altri paesi come Germania, Francia, Inghilterra, e come sempre in questi casi si prova a intraprendere la strada più facile e veloce. Perché loro, questo e' bene ricordarlo, non hanno nessuna intenzione di rimanere in Italia, ma nel frattempo i nostri aiuti continuano.

Tra le mille polemiche che accompagnano l’accoglienza dei richiedenti asilo, con un numero crescente di cremonesi alle prese, ormai da anni, con una crisi nera, vedere anche soltanto un euro di quelli messi a disposizione dei richiedenti asilo finire nel gioco lascia l’amaro in bocca. Ironia della sorte, ora la tendenza a varcare la soglia delle sale scommesse si e' consolidata, in particolare tra i migranti più giovani. Il via e vai non è passato inosservato ad alcuni frequentatori abituali delle sale scommesse che si sono subito scatenati con le segnalazioni.

Chissà se don Antonio Pezzetti, responsabile della Casa dell’Accoglienza che ospita i migranti fornendo aiuti e assistenza 24 ore su 24 riuscirà a fermare questa dipendenza da gioco che sta prendendo piede.

Le raccomandazioni del sacerdote non mancano ma in questi casi servirebbero provvedimenti più incisivi.

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