Cronache

L'Istat sbugiarda Renzi: taglia la crescita del Pil

Rallenta la crescita, con una stima per il IV trimestre dello 0,2% e una proiezione per il 2015 dello 0,7%. L’analisi dell’Istat, nella sua nota mensile, parte dall’ultimo trimestre di quest’anno

L'Istat sbugiarda Renzi: taglia la crescita del Pil

Rallenta la crescita, con una stima per il IV trimestre dello 0,2% e una proiezione per il 2015 dello 0,7%. L’analisi dell’Istat, nella sua nota mensile, parte dall’ultimo trimestre di quest’anno: l’andamento positivo dell’economia italiana è stato guidato dalla crescita del valore aggiunto nel settore manifatturiero e, in misura limitata, nei servizi. Per il quarto trimestre ci si attende il proseguimento, seppure a ritmi moderati, della fase espansiva iniziata nei primi mesi dell’anno. E la crescita congiunturale del Pil reale è stimata pari a +0,2%, con un intervallo di confidenza compreso tra 0 e +0,4%. Quanto alla proiezione annuale, la crescita ottenuta dal confronto tra i dati trimestrali corretti per i giorni lavorativi del 2015, che includono la previsione per il quarto trimestre con quelli del 2014 è pari allo 0,7%. Nel 2015, precisa l’Istat, ci sono 3 giornate lavorative in più rispetto al 2014. La stima del dato annuale, che l’Istat produrrà il 1 marzo, proviene da una metodologia di calcolo differente, in alcuni aspetti, da quella utilizzata per le stime trimestrali; l’Istat ricorda che la variazione annua del Pil è misurata senza operare una correzione per i giorni lavorativi. Alla crescita del Pil nel terzo trimestre ha contribuito positivamente la domanda interna al netto delle scorte (per due decimi di punto) e la variazione delle scorte (tre decimi), mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo (pari a quattro decimi).

Dal lato della domanda interna, al rafforzamento dei consumi totali (+0,4% rispetto al trimestre precedente) si è contrapposta la contrazione degli investimenti (-0,4%), sintesi di una ripresa della componente dei mezzi di trasporto (+0,4%) e di un nuova flessione dei macchinari e attrezzature (-0,9%). La variazione congiunturale degli investimenti in costruzioni è risultata nulla. Il contributo negativo della domanda estera netta ha riflesso la marcata riduzione delle esportazioni (-0,8% rispetto al secondo trimestre), a fronte di un incremento delle importazioni (+0,5%). Le prospettive del settore manifatturiero per i prossimi mesi appaiono improntate alla prudenza. La riduzione degli ordinativi industriali segnata a settembre (-2,0% rispetto ad
agosto), più accentuata per la componente estera, si accompagna al rallentamento del clima di fiducia registrato a novembre, condizionato dall’ evoluzione nel settore dei beni di consumo. Nelle costruzioni si confermano i segnali di stagnazione.

Nel terzo trimestre il valore aggiunto è diminuito (-0,1% rispetto al trimestre precedente); anche le informazioni sulla fiducia delle imprese evidenziano, a novembre, una sostanziale stabilità dell’indicatore.

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