I foreign fighters non hanno obiettivi casuali non progettano attacchi solo in luoghi affollati dove poter colpire quante più persone possibili. Hanno anche una “kill list” mirata per colpire singolarmente persone con un ruolo di spicco nelle società occidentali. Sono liste nere della morte con nomi e cognomi: obiettivi ben precisi divulgati tramite hacker ai seguaci del califfato di tutto il mondo dal mittente che li accomuna, “United Cyber Caliphate”, ovvero uno staff di informatici simpatizzanti del Daesh. Terroristi 2.0 che da una comoda scrivania dettano le regole. Una versione moderna delle liste di proscrizione: dall'antichità al terrorismo politico europeo del '900
Tra i nomi di oltre 4.681 obiettivi dell'Isis sparsi per il mondo, ventinove sono italiani e tra loro figura un docente dell'Università del Salento. Nella lista ci sono: nome, mansione, numero telefonico e indirizzo di posta elettronica.
Secondo fonti di stampa, un solo appello viene fatto ai seguaci:
“Uccideteli immediatamente e con violenza, ovunque si trovino”.Un messaggio agghiacciante che però non potrà rimanere senza risposta da parte di chi ha il compito di garantire la sicurezza individuale e collettiva nel Paese.
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