Il Csm nega il trasferimento di Castellano

da Milano

Non può essere trasferito né alla Cassazione, come consigliere, né alle Corti d’appello di Genova, Torino e Bari, con il ruolo di presidente di sezione, Francesco Castellano, il presidente del tribunale di sorveglianza di Milano finito nella bufera per i suoi rapporti con l’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte. Lo ha stabilito il plenum del Csm, rigettando così le domande che Castellano aveva presentato dopo che la Prima Commissione di Palazzo dei marescialli gli aveva aperto la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale, contestandogli «anomali interessamenti e interventi su vicende giudiziarie che riguardavano Consorte.
Contro Castellano è quindi partita un’azione disciplinare dalla Cassazione Francesco Favara, che contesta al magistrato i suoi rapporti con l’ex presidente dell’Unipol Giovanni Consorte.

In particolare a Castellano verrebbe rimproverato di essere stato disponibile a dare consigli e suggerimenti e Consorte in relazione alla scalata di Unipol a Bnl, quando la vicenda era già notoriamente oggetto di un procedimento penale.

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