Dal rigattiere di parole: "Antimacassar"

È il termine appropriato per indentificare quelle pezzuole, ormai spesso di tessuto cartaceo, utilizzate negli aerei e nei treni con funzione igienica

Dal rigattiere di parole: "Antimacassar"

Dal macassar, un ebano indonesiano, si estrae da secoli un olio essenziale che nell'Ottocento ebbe grande successo in Inghilterra, dove veniva commerciato per le sue qualità atte a rinforzare, nutrire e lucidare i capelli. Svolgeva la funzione che cent'anni dopo fu della brillantina. In epoca Vittoriana gli uomini così impomatati sporcavano gli alti schienali delle poltrone da salotto, e fu per questo che si diffusero delle piccole stoffe, spesso ricamate, che proteggevano l'area dove veniva appoggiata la testa. Per la loro funzione furono chiamati, appunto, “antimacassar”, parola creata nell'ambito della lingua inglese ma, vista la derivazione latino-internazionale, utilizzabile ovunque. Oggi appartiene soprattutto al linguaggio dell'antiquariato. Ma antimacassar è il termine appropriato per indentificare quelle pezzuole, ormai spesso di tessuto cartaceo, utilizzate negli aerei e nei treni con la stessa funzione igienica per la quale furono create due secoli fa.

Correntemente vengono chiamate poggiatesta o copripoggiatesta; ma va osservato che poggiatesta indica il semplice atto di appoggiarsi, mentre antimacassar, con quel prefisso ”anti” indica la sua funzione di difesa e di protezione da qualcosa di sconveniente. La traduzione italiana dell'originario antimacassar, il poggiatesta ricamato per poltrone, è capezziera o capezziere.

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