E’ una delle parole più ripetute nelle cronache più frivole. Eppure il sostantivo femminile autonomo "modella" è un'affermazione recente e, in qualche modo, scorretta, perché chiunque, uomo, donna, cane, scimmia, può essere “modello” di qualcosa, inteso come esemplare perfetto, forma, figura (dal latino modulus).
Le caffettiere e le caraffe erano modelli per Giorgio Morandi, e non modelle, come i manichini per Giorgio De Chirico. Il Rigutini e Fanfani alla voce “modella” rinvia a “modello”. La lingua spagnola chiama “modelo” anche una donna, rispettando la funzione che attribuisce neutralità al termine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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