Gerusalemme. Assume aspetti sempre più incredibili la vicenda della cellula dei giovani neonazisti israeliani arrestati domenica nella zona di Tel Aviv dopo essersi resi responsabili di una serie di aggressioni e di vandalismi durata diversi mesi.
I giovani estremisti, precisa la stampa, sono tutti originari della ex Unione Sovietica, di età compresa fra 16 e 24 anni. Ieri si è appreso che uno di essi, un ex ufficiale delle forze armate israeliane, ha lavorato per un periodo di tempo nella sede dello Shin Bet (sicurezza interna): uno dei luoghi più protetti a Tel Aviv.
Il giovane, di cui non è stata resa nota la identità, fu assunto come elettricista apprendista e godeva di libertà di movimento nelledificio. La stampa si chiede con preoccupazione come mai le sue simpatie per la destra razzista non fossero emerse fin da allora.
Intanto croci uncinate e scritte inneggianti a Hitler sono state scoperte sui muri della sinagoga di Phad Yitzhak a Eilat, nel sud di Israele, allindomani dallarresto degli otto neonazisti. Uninchiesta è stata immediatamente avviata per scoprire gli autori dei graffiti. Una delle scritte, stando alla polizia, recitava «Hitler è il Messia».
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