Dibattito/3 L’assessorato all’«insicurezza» che nuoce alla Lanterna

di Claudio Acquari

Caro dottor Lussana, mia nonna spesso ricordava un proverbio antico: «Un bel tacer non fu mai scritto»....ecco, vorrei che quel proverbio potesse diventare uno slogan per identificare l’assessore alla città sicura (che di sicuro ha ormai solo l’insicurezza!) di Genova. Un articolo assolutamente fuori luogo. Che mi ha fatto pensare alla parabola citata nel Vangelo di Luca 6, 41-42: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Purtroppo sono quattro anni che da questo assessore sentiamo continuamente il rovesciare le proprie responsabilità su altri....per non ammettere il suo fallimento. Questo giochetto non piace ai genovesi.

Non piace alle persone che sono per un’onestà intellettuale che in questo caso manca. Domanda: ma che senso ha mantenere un assessorato che non solo pare non abbia funzioni, ma che addirittura nuoce «alla salute», come il tabagismo, della città.

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