«Difficile dire no a Unicredit»

da Milano

«Con l’arrivo di Sarkozy, europeo, liberale, ma anche molto francese, sarebbe duro per la Francia dire di no alle regole del mercato, sarebbe duro se questa fosse la direzione di Unicredit, e io non lo so»: è il giudizio di Tarak Ben Ammar su un’eventuale fusione tra Unicredit e Société Générale. «Come farebbe la Francia a dire no a una grande banca italiana quando l’Italia ci ha ospitato in quello che voi chiamate il salotto buono che io chiamo una grande banca, Mediobanca, e che anche in Generali ha un presidente francese? Sarebbe difficile spiegare che quando sono i francesi a venire qui va bene, e quando gli italiani vanno là, no». Ben Ammar ha ricordato che quando erano in pericolo gli yogurt Danone «sembrava che rubassero la tour Eiffel»: la Francia «è molto protezionista» ma con il nuovo presidente le cose sono cambiate.

Dipenderà dall’operazione e da come sarà spiegata al mercato, come è successo con le questioni di Abn-Amro. «Comunque non è un tema di attualità - ha precisato Ben Ammar - perchè per adesso non mi risulta che ci siano questi disegni di aggregazione».

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