Le donne del Pd e i Verdi in rivolta

Bufera a sinistra. Le compilazione delle liste dei candidati manda già in frantumi quell’immagine tutta baci e abbracci che i leader si ostinano a raccontare agli italiani ogni sera in tivù. Macché buonismo, macché «ma anche», macché tutti uniti per il bene dell’Italia. Con Walter Veltroni, il candidato leader del Pd, accusato addirittura di essere un bieco maschilista. Da Berlusconi? Da quei cattivoni del centrodestra? Nemmeno per sogno. Dalle donne del suo partito. Da dirigenti, militanti, amministratrici e «nomi di spicco delle università milanesi e del mondo della sanità» che gli rimproverano di averle lasciate fuori. O, ancor peggio, di averle relegate in quei posti di retroguardia che molto probabilmente significheranno «trombatura». Ma non basta. Anche nella Cosa rossa ci sono acque agitate.

Con i Verdi lombardi che si autosospendono dal partito fino alla pubblicazione degli elenchi per protestare contro l’esclusione del leader storico e vero e proprio «acchiappavoti» Carlo Monguzzi dalle liste della Sinistra arcobaleno. (...)

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