Il «doriano» Valentino Rossi

Egregio dott. Lussana, non si può mai rifiutare un invito femminile, per cui accolgo l'appello dell'avvocato Bagarelli (se mi consentite: moglie ideale per tutti noi Genoani, anche se felicemente sposati) e dico che non c'è da stupirsi se solo 20-25 sedicenti blucerchiati (tanto per tirare in ballo u sciù Parodi, di cui sottoscrivo tutte le lettere, fuorchè quelle di calcio) hanno protestato per la cessione di Quagliarella: il numero di veri tifosi sampdoriani non si discosta molto da quella cifra.


Come dimenticare tutti i compagni di scuola interisti, milanisti e juventini, diventati doriani al liceo, quando c'erano Vialli e Mancini e ritornati non sampdoriani, quando la Samp è retrocessa?
Il caso più emblematico è Valentino Rossi, che, invitato a Controcampo l'anno in cui la Roma ha vinto lo scudetto, ha dichiarato di essere interista con stupore del ritardatario Montella, che, ignaro, aveva dichiarato di avergli regalato in precedenza la propria maglia, in quanto sampdoriano. A questo punto, il «Dottore» dichiarò che prima era doriano, ma poi era diventato interista. Cordiali saluti a tutti.

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