Dove arriverà Fini?

Egregio signor direttore, so che la mia notoria «scorrettezza politica» le fa storcere il naso, né sembra utile, per l’eventuale pubblicazione delle mie lettere (normalmente cestinate) il mio «status» di vittima del terrorismo rosso, né l’avere ricoperto fino al 5 giugno 2006, l’incarico di Presidente presso la 1ª sezione penale della Suprema Corte di Cassazione (criminalità organizzata, processi politici e militari).
Ne prendo atto, anche se con comprensibile amarezza. Da quasi due anni esercito la professione forense, il ché mi fa sentire, nel rispetto delle norme deontologiche, un uomo «più libero».
Peraltro la notizia dell’ennesima abiura di Gianfranco Fini mi induce ad un... ennesimo tentativo che, in definitiva, si riduce ad una domanda, solo una, ancorché articolata.


A quale parte politica approderà l’ex capo di Alleanza nazionale, attraverso tutta una serie di «avvicinamenti progressivi»?
Perché non dedicare strade e piazze a chi ormai, dato il tempo trascorso, può essere giudicato spassionatamente?
Oppure: dedichiamo strade e piazze a martiri ed eroi (Fabrizio Quattrocchi, Salvo d’Acquisto, Calabresi, le «ausiliarie» della Rsi gettate vive nel Po)?
Grazie della pubblicazione, e se non vorrà pubblicare... grazie lo stesso!
(vittima del terrorismo)

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