Cdp, faro del Parlamento sulla conversione delle privilegiateTrattativa Tesoro-Fondazioni

Il Parlamento accende un faro sulla conversione del 30% di Cdp detenuto dalle Fondazioni in azioni privilegiate. L'accordo col Tesoro che «congela» la conversione delle priv in ordinarie e che vale circa 4 miliardi di euro scade il 15 novembre. Il punto è stato inserito all'ordine del giorno della riunione della commissione parlamentare di vigilanza con i vertici della Cassa che si è svolto martedì. La richiesta di affrontare il tema era partita da quattro senatori (Anna Cinzia Bonfrisco, Paolo Franco, Giovanni Legnini e Valter Zanetta).
La conversione in titoli ordinari, si rileva nella lettera inviata a inizio ottobre alla Cassa e al ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, «riveste carattere strategico non solo per le possibili implicazioni giuridico-societarie».

Per i senatori «non sfugge, infatti, come ad una questione tecnica sia associato il ruolo dei soci di minoranza e le sue possibili ricadute sull'assetto ed il finanziamento della Cassa, oltre che su delicati aspetti di finanza pubblica». Ieri mattina è stato ascoltato a Palazzo Madama il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti.

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