Elkann da Monti: «Il gruppo Fiat rimarrà in Italia» Tensione a Napoli

Il presidente di Fiat, John Elkann, scende a Roma per rassicurare il premier Mario Monti, sull'impegno di Fiat in Italia. Ricevuto a Palazzo Chigi, l'erede della famiglia Agnelli ha ribadito al presidente del consiglio che la presenza industriale nel nostro Paese è parte integrante della strategia del Lingotto. Un'ulteriore rassicurazione dopo le polemiche scatenate dalla decisione di rimettere mano al piano Fabbrica Italia e dopo il faccia a faccia tra Marchionne e il governo del 22 settembre.
Da quell'incontro è scaturito il «tavolo per l'export» al ministero dello Sviluppo economico, che sta continuando il suo lavoro e che, ha chiarito il ministro Corrado Passera, andrà avanti per la sua strada anche nelle prossime settimane, quindi anche dopo la trimestrale del Lingotto fissata per martedì 30 ottobre. «Certamente non c'è questo limite e durerà di più. - ha assicurato - Il tavolo riguarda tutto il sistema italiano e non è vincolato alla trimestrale di un'azienda».

Intanto a Pomigliano, la sede che ha abbracciato il nuovo progetto Fiat con un referendum che ha diviso i lavoratori, sale la tensione per una petizione che continua a scatenare polemiche tra i dipendenti, fino a muovere la reazione del parroco della cittadina.

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