«FINANCIAL TIMES»

«Il governo di tecnocrati di Mario Monti sta combattendo interessi radicati nel tentativo di prendere misure anche di modesta portata per liberalizzare la moribonda economia italiana, ma qualcuno potrebbe dire che il vero riformatore nazionale sia il solitario Sergio Marchionne». È quanto scrive il «Financial Times» nell’articolo «Il boss Fiat emerge come il più importante riformatore d’Italia». «Rompendo lo schema dei rapporti di lavoro stabiliti dalla contrattazione nazionale collettiva, l’amministratore delegato della più importante azienda italiana - scrive il quotidiano - ha affrontato due potenti lobby: Confindustria, che Fiat lascerà il mese prossimo, e i sindacati».
«Marchionne - si legge - ha salutato come “storico” l’accordo Fiat su contratti più flessibili raggiunto con i principali sindacati.


In cambio, il gruppo sta portando avanti investimenti per miliardi in Italia, il Paese delle sue radici da più di un secolo, anche se il suo amministratore delegato afferma che per la fusione Fiat-Chrysler avrebbe più senso economico concentrarsi su azioni all’estero».

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