L'economia reale torna a spaventare le Borse. Il calo dell'attività produttiva in Europa, Cina e Usa ha penalizzato ieri i mercati, con Piazza Affari che più di tutti ha accusato il colpo (-1,68% il Ftse Mib). «I mercati restano vulnerabili», ha ammesso il Comitato sui rischi sistemici (Esrb) guidato da Mario Draghi. Una fragilità legata soprattutto alla crisi del debito sovrano. Il governo greco è alla prese con la troika Ue-Bce-Fmi, e le trattative «sono molti difficili» ha riconosciuto il ministro delle Finanze Yannis Stournaras. La Spagna, che avrebbe voluto dirottare al bilancio pubblico il residuo dei fondi Ue destinati alle banche, ha già ricevuto un secco «no» da Bruxelles. Madrid è comunque riuscita ieri a collocare bond decennali per 4,8 miliardi, con rendimenti in calo. Un segnale positivo. Ma ciò che preoccupa è il peggioramento dell'economia globale.
Nell'area euro si è accentuato in settembre l'andamento recessivo delle imprese: l'indice Pmi è scivolato a 45,9 punti. Male anche la Cina, che soffre il calo dell'export: da un anno l'indice manifatturiero è sotto quota 50. E anche negli Usa il Pmi è ai minimi da tre anni. La crisi si allarga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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