Libero il reporter italiano: «Che paura»In Turchia ora la protesta «dell'uomo in piedi»

Libero il reporter italiano: «Che paura»In Turchia ora la protesta «dell'uomo in piedi»

«Adesso sto bene, ma la Polizia ha usato dei metodi abbastanza violenti, mi hanno gettato a terra con schiaffi, calci, pedate e lo spray urticante. Ho avuto paura». Lo ha detto Daniele Stefanini, il fotoreporter picchiato e fermato a Istanbul. Appena sbarcato dall'aereo a Fiumicino, ha raccontato i momenti vissuti durante gli scontri e quelli successivi dell'arresto. «Mi hanno fermato nel momento in cui sono entrato in contatto con i manifestanti. Poi mi hanno buttato a terra. Dopo l'arresto c'è stato un momento brutto, quando mi stavano portando alla stazione di Polizia: mi montavano sui piedi, mi davano pizzicotti». E contro la feroce violenza di manganelli, lacrimogeni e pallottole di gomma, è scattata ora la disobbedienza civile solitaria ma di massa dell'«Uomo in Piedi». La nuova forma di protesta è partita da un atto spontaneo.

Quello di un giovane coreografo di Istanbul, Erdem Gunduz, che l'altra sera si è fermato in mezzo a Taksim, e ha iniziato a fissare l'enorme stendardo rosso con il ritratto del fondatore della Turchia laica moderna, Mustafa Kemal Ataturk. Non si è mosso per quasi sei ore. Piano piano altri persone si sono avvicinate. Una, dieci, 100.

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