PRIGIONIERI Per Girone e Latorre altre due settimane di carcere preventivo

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Il pastore Terry Jones torna alla ribalta. E ancora una volta per delle copie del Corano date alle fiamme. Un gesto perpetrato nonostante le violenze innescate circa un anno fa in Afghanistan, dove morirono almeno 12 persone.
Jones, il religioso ultraconservatore della Florida, fece parlare di sè la prima volta nel 2010, quando annunciò la sua intenzione di bruciare 200 copie del Corano in occasione del nono anniversario dell’11 settembre. Stavolta ha deciso di bruciare il libro sacro ai musulmani in segno di protesta per la detenzione di Youcef Nadarkhani, il pastore cristiano di origini iraniane detenuto a Teheran dal 2009. Nadarkhani è stato accusato di apostasia da un tribunale iraniano per essersi convertito al cristianesimo. Sul suo capo pende una condanna a morte, anche se Teheran ha offerto clemenza in cambio dell’abiura.


Terry ha bruciato il Corano durante una cerimonia davanti al Dove World Outreach Center di Gainesville. Ad assistere una ventina di persone. Oltre al testo sacro è stata data alle fiamme anche un’immagine del profeta Maometto.

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