F-16 in azione: violato lo spazio dell’Air Force One

Alta tensione ieri nei cieli della California. Nel momento in cui stava per decollare l’Air Force One con a bordo il presidente Barack Obama, due caccia sono stati chiamati a un intervento per intercettare un piccolo aereo entrato nella «no-fly-area», la zona inviolabile attorno all’aereo presidenziale. Un’azione di massima urgenza messa a segno da due caccia F-16, velivoli da guerra, che hanno immediatamente intercettato il velivolo e lo hanno indotto ad atterrare al vicino aeroporto di El Monte. Cessato l’allarme, l’aereo con a bordo il presidente ha così potuto decollare da Los Angeles, alla volta di Reno, in Nevada.
Incidenti di questo tipo non sono rari. L’ultimo di cui si è avuta notizia risale al febbraio scorso, mentre Obama era in volo sul Marine One, il suo elicottero. L’Air Force One era sempre in California quando un Cessna si era improvvisamente avvicinato, facendo scattare l’allarme.

Dalla base aerea March Air Reserve - anche quella volta - si erano alzati in volo due caccia F-16, intercettando il piccolo aereo e scortandolo all’aeroporto di Long Beach. Con grande sorpresa gli uomini dei servizi segreti, saliti a bordo del Cessna, vi avevano trovato circa venti chili di marijuana.

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