«Carissimo don Antonio, sono un prete siciliano. Avrei un parrocchiano in difficoltà che è venuto ad abitare nella tua zona. Potresti dargli una mano?». Il parroco di Rozzano non si fa pregare e anticipa 800 euro allo sventurato ma alla seconda richiesta chiama i carabinieri. Che scoprono la truffa e arrestano lo «sfortunato» fedele.
Dunque finisce in manette, tradito dalla sua ingordigia, Salvatore C., 33 anni, che aveva inventato un sistema ingegnoso per truffare i preti. Chiama il parroco di San Biagio spiegandogli che un suo parrocchiano, appena trasferito a Rozzano per lavorare da un geometra, di cui fornisce nome e numero di telefono, ha bisogno di 800 euro in attesa del primo stipendio. Don Antonio prima chiama il geometra, che è sempre Salvatore C., dopo dà appuntamento al bisognoso e gli anticipa i soldi.
Ma qualche giorno dopo nuova telefonata, per chiedere altri mille euro.
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