Federalismo primo via a settembre

È una data da cerchiare in rosso nella storia del federalismo e della Lombardia. A metà settembre il governatore Roberto Formigoni si siederà di fronte al presidente del Consiglio, Romano Prodi, per piantare i paletti dell’autonomia della Regione. «Finalmente. È una pagina nuova nella storia del Paese» commenta con sollievo Formigoni, che da mesi spinge per ottenere l’apertura delle trattative con il governo sul federalismo differenziato per la Regione.
Il «tavolo tecnico», per dirla col gergo della politica, discuterà i dodici punti su cui il Pirellone ha chiesto maggiori poteri, con un documento bipartisan spinto da Formigoni e approvato a larghissima maggioranza con il voto della Cdl e di Ds e Margherita (contrari Comunisti italiani e Rifondazione comunista). Nei prossimi giorni il testo della delibera approvata dal Consiglio regionale sarà inviato ai ministri competenti per averne il parere.

Il ministro degli Affari regionali, Linda Lanzillotta, promette anche di più e cioè che prima dell’estate arriverà il sì del governo al federalismo fiscale e che i due processi viaggeranno in parallelo. Un percorso che si annuncia difficile per l’opposizione della sinistra radicale, ma comunque si tratta di un passo avanti.

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