Fiat conferma la «piena disponibilità» a valutare con il governo anche ipotesi di riconversione dello stabilimento di Termini Imerese che mantengano una «vocazione automobilistica». Lo scrive lamministratore delegato Sergio Marchionne, in una lettera al ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola.
Chiuso il capitolo incentivi, intanto, lad di Fiat-Chrysler mette un altro paletto nella strategia di internazionalizzazione del gruppo. Il Lingotto ha firmato un accordo di joint-venture con la russa Sollers, la ex Serverstal, per lassemblaggio della Fiat «Linea» e la produzione, entro il 2016, di 500mila veicoli lanno con nove nuovi modelli. Sul piatto ci sono oltre 2 miliardi di investimenti da parte della banca statale russa e la possibilità per Fiat-Chrysler di diventare il secondo gruppo automobilistico nel Paese, dopo Avtovaz-Renault. «Una vera alleanza globale», «un punto di svolta nella presenza della Fiat e della Chrysler nel mercato russo», commenta Marchionne ricordando che «i russi potevano scegliere chiunque e invece hanno scelto noi, riconoscendo le nostre capacità».
Fiat punta sulla Russia Accordo da 2 miliardi
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