Finiti gli allegri giorni delle primarie e della democrazia popolare, tornano gli scontri di correnti e segreterie. E nel Pd milanese la faida è tra le due anime della Margherita: rutelliani contro franceschiniani, seguaci del vicepremier versus fautori del numero due di Walter Veltroni. Certamente al riaccendersi della contesa non è estranea la due giorni milanese di Rutelli. Ufficialmente si è parlato di Scala e Beni culturali, lo sciopero da scongiurare e linaugurazione dellanno accademico dello Iulm. Ma tra gli uomini della Margherita non passa inosservato lappuntamento di domani: lassemblea del Pd in cui bisognerà eleggere il segretario provinciale.
Secondo la spartizione tra Ds e Dl, il segretario provinciale tocca alla Margherita mentre il cittadino sarà un esponente dei Ds (del patto fa parte anche il capogruppo in Regione, che si vota oggi e dovrebbe essere Guido Galperti, Margherita). Il nome in pole position dentro la Margherita per guidare il Pd provinciale è quello di Enrico Farinone, braccio destro di Franceschini a Milano e di Patrizia Toia alla segreteria provinciale della Margherita. Ma la via del Pd non è sgombra come poteva sembrare, perché i rutelliani non vedono di buon occhio Farinone e vorrebbero piazzare uno dei loro. A complicare le cose, il fatto che anche gli esponenti della lista Bindi e della lista Letta gradirebbero dire la propria. Così, ecco gli scontri sotterranei (ma neanche troppo).
Lo scontro è aperto. E presto si estenderà anche alla segreteria cittadina per la quale cè una sola certezza: il tempo delle primarie è tramontato, la scelta si prenderà nelle sedi del partito.
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