Gli ex vertici di Bpi, Gianfranco Boni e Giampiero Fiorani, ricevettero, a cavallo tra il 2002 e 2003, un «input» dall'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, a comprare lo 0,5% del gruppo assicurativo Generali. È quanto è emerso dalle dichiarazioni rese nell'ultima udienza dell'incidente probatorio, relativa all'inchiesta sulla scalata ad Antonveneta, che ha visto protagonista l'ex braccio destro di Fiorani, Gianfranco Boni. Quet'ultimo ha raccontato di aver ricevuto, tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003, una telefonata da Giampiero Fiorani che si trovava in un ufficio di Bankitalia assieme ad Antonio Fazio e al presidente di Capitalia Cesare Geronzi. In quella occasione, Fiorani riferì a Boni di una volontà espressa dall'ex numero uno di Palazzo Koch, il cui auspicio era che Banca Popolare Italiana acquistasse lo 0,5% di Generali per contrastare la possibilità di una scalata straniera al gruppo assicurativo con sede a Trieste.
L'acquisto sarebbe dovuto avvenire, secondo quanto riferito da Boni, tramite l'agente di Borsa Bruno Bertagnoli, anch'egli indagato nell'inchiesta sulla scalata ad Antonveneta. Qualche mese più tardi, la ex Popolare di Lodi effettivamente prese in prestito una quota pari allo 0,5% del capitale della compagnia assicurativa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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