Prima la fuga, poi l’ergastolo

L’ex brigatista rossa Marina Petrella aderì al gruppo terroristico nel 1976, quando lavorava come segretaria all’istituto scolastico «Bruno Buozzi» e partecipò alle azioni delle Br dal 1977 al 1982. Sorella del brigatista Stefano Petrella, è stata condannata all’ergastolo nel processo Moro-ter il 6 marzo 1992, riconosciuta colpevole dell’omicidio di un agente di polizia, di tentato sequestro e tentato omicidio, del sequestro di un magistrato, di rapina a mano armata e di vari attentati. Quando arrivò la condanna, però, la 53enne latitante era già scappata in Francia. È stata arrestata dalla gendarmerie francese durante un controllo stradale il 21 agosto dello scorso anno ad Argenteuil nel dipartimento della Val d'Oise, alla periferia Nord di Parigi.

Il 14 dicembre 2007 la corte d’appello di Versailles ha concesso l’estradizione, confermata anche nei giorni scorsi dalle autorità francesi. Il suo nome era nella lista dei 12 brigatisti di cui il governo italiano aveva chiesto l’estradizione alla Francia nel 2006.

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