Funziona bene la «Bohème» che trasloca nell’East Side

Il musical è un genere che, chissà perché, da noi non riesce a sfondare. Vedremo se il vento sfavorevole cambierà con il piacevole Rent, tratto da un celebre successo di Broadway, ispirato alla Bohème pucciniana («che gelida manina», compresa), trasferita da Parigi all’East Side dei giovani newyorchesi, poveri di dollari e ricchi di talento. Sono sotto sfratto l’aspirante regista Mark e il suo coinquilino, il musicista Roger. L’uno soffre da quando Maureen l’ha lasciato per un certo avvocato Joel: ohibò, è un’avvocatessa. L’altro, invece, ancora angosciato dal suicidio della fidanzata, tampina la sculettante Mimì (Rosario Dawson, l’unica seminota del cast), la ballerina del piano inferiore. E il comune amico prof di filosofia Tom crede di aver trovato l’animo gemello nel trans, malato di Aids, Angel. Su cantiamo, che la vita è bella.

La lunghezza del film è esagerata, ma il tempo vola grazie alle splendide coreografie e alle belle canzoni (per fortuna tradotte solo nei sottotitoli) che fanno dimenticare la banalità dei dialoghi. Miracolo, appena messi in versi, acquistano una sorprendente nobiltà.

RENT (Usa, 2005) di Chris Columbus con Rosario Dawson, Anthony Rapp - 131 minuti

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