Garrone-tv: la politica va nel pallone

C’entra o non c’entra la politica? Certamente sì e sicuramente no, a sentire le due campane: quella industrial- blucerchiata di Riccardo Garrone - «un’emittente televisiva, sempre la stessa, mi dà contro dicendo che la Sampdoria è in vendita. Probabilmente con una finalità politica anti-Zara» - e quella informativa-televisiva di Primocanale secondo cui «è Garrone che ci discrimina, tenendoci lontano dai campi d’allenamento da mesi. Noi invece parliamo di tutti, compreso Stefano Zara». Tutti sul sentiero di guerra, e qualcuno, forse, anche nel pallone. Fatto sta che, dopo lo scambio dei siluri più recenti, il conflitto fra le parti rischia di allargarsi: Garrone non è tipo da farsela passare in un giorno. L’ha già dimostrato quando ha chiuso i cancelli ai giornalisti di Primocanale, lo ribadisce ora nel momento in cui minaccia il ricorso alle vie legali.

L’emittente televisiva guidata da Maurizio Rossi replica con altrettanta decisione. E va oltre il calcio (negli stinchi) ai suoi giornalisti: «La politica è importante. Il calcio anche - ammonisce -, ma sono due materie completamente diverse. Almeno per noi». Vallo a spiegare a Borrelli.

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