Blitz a Sarzana, rapitori pronti a mutilare Calevo

Credo che una delle caratteristiche che non fa difetto a Marco Doria sia l'onestà intellettuale. Rispetto a tanti suoi compagni di partito e di coalizione, generalmente, non vende fumo ed è serio al limite della seriosità. Poi, certo, spesso e volentieri non condivido ciò che dice e che fa e sul Giornale lo scriviamo ogni volta che ciò accade. Ma, per l'appunto, gli va dato atto di non nascondere la realtà e di prenderla di petto senza raccontare un mondo con gli occhiali rosa che non esiste.
Dato a Doria quel che è di Doria, occorre però dire con altrettanta franchezza che, se non si possono sempre inforcare gli occhiali rosa, sarebbe anche utile - almeno talvolta - evitare di andare perennemente in giro con gli occhiali neri.

Perchè, come ha ben scritto anche il professor Vittorio Coletti su Il lavoro-La Repubblica, di cui ci siamo già occupati volentieri in un altro articolo - «la colpa che imputo a Marco Doria è di essere troppo accondiscendente, per non dire istigatore di questa cultura della crisi, di assecondare una preoccupazione prodotta dalla recessione, invece che il coraggio richiesto dalla speranza di miglioramento». (...)

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