«Se chiudesse lo stabilimento Ilva di Taranto, sarebbero chiusi anche gli stabilimenti di Genova e Novi Ligure, che vivono su quanto Taranto produce »: lo conferma il presidente dell'azienda, Bruno Ferrante. Che va dritto al nocciolo: senza Taranto, viene meno tutta la filiera siderurgica italiana. Nel caso passasse, pertanto, la linea tracciata dal giudice delle indagini preliminari nel suo provvedimento «chiaro e netto», e se il tribunale del riesame non imprimesse un altro corso alla vicenda, «possiamo solo chiudere: non abbiamo altra scelta». Il messaggio di Ferrante è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti, alla vigilia della sentenza del Riesame che dovrà decidere, molto probabilmente domani , se confermare o meno il sequestro degli impianti e gli arresti di otto dirigenti disposti dal Gip Patrizia Todisco. «Quella della Procura di Taranto - sottolinea ancora Ferrante - è un'iniziativa meritoria perché ha indirizzato sull'Ilva l'attenzione delle autorità e ha svegliato le coscienze».
Perplessità, invece, da parte del presidente, sugli arresti, definiti un «gesto pesante». Critico il presidente della Commissione, Gaetano Pecorella (Pdl), che in generale ha bocciato come «inaccettabili» le proposte di Ferrante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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