Il rimborso dell’Iva sulla Tia fa davvero «dare i numeri»

C’è tempo fino al 30 marzo per richiedere il rimborso dell’Iva indebitamente versata sulla tassa per i rifiuti. Tia (tassa igiene ambientale) e Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) sono da considerarsi ufficialmente dei tributi. Questa, è una realtà scaturita dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha risolto il dubbio se considerare Tia e Tarsu tributi o servizi.
La distinzione non è di poco conto: in quanto tributo infatti Tia e Tarsu non possono essere oggetto di Iva e quindi le aziende che hanno emesso bollette con l’aggiunta di questa maggiorazione saranno tenute ai rimborsi. Il problema è come ottenereli, questi rimborsi, come fa notare un nostro lettore che, in qualità di inquilino si è trovato davanti il modulo da riempire per formalizzare la richiesta che gli domandava dati catastali dell’immobile che «non sono nella mia disponibilità».
Inoltre il rimborso dell’Iva deve essere calcolato dal richiedente e non è semplice sapere come.

«Io credo che abbiano fatto in modo da complicarci la vita per non farci richiedere il rimborso», è la denuncia del nostro lettore. Che sia il 10 per cento infatti non aiuta perché su quale base deve essere fatto il calcolo?

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