Il giudice si nega: non ho il tempo E il processo rischia di ripartire da zero

MilanoPer la prima volta nella storia della magistratura milanese, c’è un giudice che non vuole processare Silvio Berlusconi: per il semplice motivo che ha altro da fare, altri processi da mandare avanti, e poca voglia di ribalta mediatica. È Francesca Vitale, il magistrato che l’anno scorso presiedeva il processo al Cavaliere per la presunta corruzione dell’avvocato inglese David Mills. Il processo si fermò per effetto della legge sul legittimo impedimento, ora la sentenza della Corte Costituzionale lo ha fatto ripartire. Ma nel frattempo la dottoressa Vitale è stata trasferita in Corte d’appello. E lì vuole restare.
Il problema è che se la Vitale non torna indietro, il processo al Cavaliere deve ricominciare daccapo. Così la presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, ha disposto che la Vitale venga rimessa al suo posto, solo e soltanto per il processo Mills.

Ma, a sorpresa, la Vitale si è ribellata, spiegando che ha tre sezioni della Corte d’appello da mandare avanti, e che anche nei weekend ha già altri impegni professionali. Il gran rifiuto della Vitale ha trasformato la ripresa del processo a Berlusconi in un ginepraio procedurale, e l’ultima parola, alla fine, dovrà dirla il Consiglio superiore della magistratura.

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