Scalfaro, Andreotti, Ciampi e Napolitano, tutti ultraottantenni, voteranno no al referendum sulla riforma federalista che dovrebbe entrare a pieno regime nel 2016. È chiaro che questi signori vogliono un Paese fermo al dopoguerra, quando le condizioni di vita e di lavoro degli italiani erano molto diverse.
Come quasi tutte le persone legate al passato, hanno paura dei cambiamenti e per questo la loro decisione di votare a favore del no può anche essere capita, ma non condivisa. Per fortuna che lItalia è formata dalle generazioni. Con loro si potrà cambiare il vecchio Paese in una moderna Repubblica federale, al passo con i tempi. Una Repubblica meno centralista e meno burocratica dove il primo ministro conta di più e dove le Regioni e i Comuni beneficeranno del Federalismo fiscale, senza attendere i sempre più ridotti trasferimenti da Roma.
Unaltra cosa importante sarà il Senato federale e la diminuzione del 20% dei parlamentari, con un risparmio di soldi pubblici. Se vincerà il sì saranno la vittoria del popolo e la sconfitta dei dinosauri della Prima Repubblica.
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