Ventiquattro ore dopo le ultime scosse del terremoto in Abruzzo, una lunga lista di impostori, mascherati da promotori di iniziative a sostegno delle vittime del sisma, ha tentato di rimpinguare il proprio conto in banca. Gli avvoltoi sono comparsi online, lanciando un sito dietro laltro di raccolte fittizie di fondi: in teoria da destinare ai terremotati, ma in realtà alle loro tasche. Su Facebook un falso Marco Pellegatti ha rubato il nome del nipote del giornalista Carlo Pellegatti, pubblicando sul proprio profilo una campagna benefica, promossa idealmente in collaborazione con Milan e Mediaset, che doveva dare sostegno alla popolazione. Peccato, però, che fosse tutto falso, ad eccezione del numero su cui addebitare le donazioni. Quello sì che esisteva e funzionava. A smascherare la truffa il giornalista.
Cè poi chi ha avuto il coraggio di presentarsi in carne e ossa a casa di molti italiani: si è spacciato come incaricato di Croce rossa, Poste, banche e parrocchie per raccolte «porta a porta» di denaro, beni e generi di sostentamento, solo per guadagnare a spese altrui soldi e vestiti. A far venire a galla linganno le associazione di volontariato, in primis la Croce rossa.CGS
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