I vescovi italiani: «Esperimento con luci e ombre»

Un atteggiamento di apertura verso le opportunità innescate dalla realizzazione in laboratorio di un cromosoma di sintesi, in particolare per il possibile sviluppo di microrganismi per produrre a basso costo farmaci o fonti di energie alternative. Ma anche un richiamo ai problemi della sicurezza e un «altolà» agli scienziati che con le loro scoperte pensano di «sostituirsi a Dio». Questa la posizione del quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, sull’annuncio del biologo americano Craig Venter sulla riproduzione in laboratorio di gran parte del patrimonio genetico di un batterio, creando un cromosoma interamente sintetico. «Ben vengano fonti di energie alternative, per non parlare della possibilità di ottenere farmaci meno costosi!», dice in un editoriale il giornale della Cei sulle possibilità aperte da tale risultato, aggiungendo che «sarebbe sciocco non augurarsi di raggiungere certi traguardi».

Per Avvenire, però, «i problemi sono altri, innanzitutto quelli della sicurezza», con «il pericolo di sviluppare nuovi agenti patogeni, o comunque pericolosi per l’uomo», oltre che di «moltiplicare per mille il problema posto attualmente dagli organismi geneticamente modificati, e cioè la loro intenzione con l’ambiente».

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